
Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.
Lao Tzu
Con la figura simbolica del bruco possiamo delineare, riferendoci alla crescita personale, diverse fasi di trasformazione della nostra vita.
Ad esempio, siamo simili al bruco quando, sommersi dagli automatismi della nostra vita quotidiana, non ci poniamo domande e guidati da un pilota automatico che programma il nostro destino, assolviamo impegni e incombenze.
Ma essendo umani non siamo programmati semplicemente a vivere perché aspiriamo a scoprirne il vero significato, e quindi, nostro malgrado, non possiamo evitare l’arrivo degli inquietanti quesiti esistenziali …
Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Qual è il senso della mia vita? Dove mi condurranno le mie scelte? Perché la vita mi mette davanti tutte queste difficoltà? Perché… Perché… Perché…?
Anche in questo stadio la nostra mente è nuovamente paragonabile alla larva famelica in quanto per sanare la fame insaziabile di risposte e soluzioni si riempie d’informazioni, corsi, libri, percorsi spirituali, esperienze, prove, errori, delusioni, dubbi e incertezze…
Ma è proprio grazie a questa ricerca del nostro posto nel mondo… che evolviamo il nostro livello di consapevolezza e possiamo passare al processo di dissoluzione (crisalide) e liberazione (farfalla).
Questo piccolo embrione porta dentro di sé l’ambizione di essere farfalla, e se anche noi cominciamo a desiderarlo, possiamo riuscire ad affrontare questa metamorfosi con coraggio e determinazione, e far diventare realtà ciò che sembra impossibile …
Ugualmente a questi piccoli animali siamo obbligati a ritirarci dal mondo e scavare dentro noi stessi per rinascere…
Pag. 123 dal
“Il coraggio delle farfalle”
Ogni cosa a suo tempo…
Il bruco
che non cercasse di
“conoscersi bene”
non diventerebbe mai farfalla.
Christiane Casazza