…capire come funzionano
Non dobbiamo chiedere mai scusa quando mostriamo le nostre emozioni perché sono profonde verità
Christiane
Le emozioni, che sono per la mente l’equivalente di ciò che le sensazioni fisiche sono per il corpo, possiedono una forte componente situazionale e quindi si generano in maniera del tutto spontanea e involontaria in base a significati soggettivi.
Come accade per le note musicali, il decorso temporale del loro processo può creare illimitati livelli emotivi che possiamo riassumere in un semplice schema grazie alla famosa ruota delle emozioni di Robert Plutchik* (vedi disegno).
L’idea di questo ricercatore si collega alla ruota dei colori, infatti proprio come i colori primari si mischiano per formare gli altri, così le emozioni primarie si combinano per creare lo spettro delle emozioni umane.
Quest’immagine viene riprodotta come un fiore con dei petali attraversati da cerchi concentrici ed è formata da quattro coppie di emozioni di base (primarie) che hanno una loro precisa collocazione e che decrescendo di intensità si possono mescolare sempre più facilmente (secondarie).
Estasi – gioia – serenità
Ammirazione – fiducia – accettazione
Terrore – paura – apprensione
Stupore – sorpresa – distrazione
Angoscia – tristezza – pensierosità
Odio – disgusto – noia
Collera – rabbia – irritazione
Vigilanza – aspettativa – interesse
Sempre nello schema ciascuna emozione primaria trova un suo opposto
Gioia – tristezza
Fiducia – disgusto
Rabbia – paura
Sorpresa – aspettativa
La sua circolarità ci mostra, inoltre, come la combinazione di più emozioni primarie possa determinarne altre (avanzate):
gioia più fiducia diventa amore
fiducia più paura diventa sottomissione
paura più sorpresa diventa soggezione
sorpresa più tristezza diventa disapprovazione
tristezza più disgusto diventa rimorso
disgusto più rabbia diventa disprezzo
rabbia più aspettativa diventa aggressività
aspettativa più gioia diventa ottimismo
Per comprendere meglio i comportamenti, proprio perché l’emozione causa un comportamento e il comportamento causa un’emozione, li dobbiamo ricondurre all’emozioni base, ad esempio:
rimorso, pentimento, senso di colpa e delusione derivano dalla tristezza
gelosia e invidia dalla rabbia
l’orgoglio e sollievo dalla gioia
Questo aggiunge un’ulteriore dimensione di complessità alla nostra esperienza emotiva ma anche se non è facile individuare i confini e distinguere un’emozione dall’altra è importante prendere coscienza che tutte le emozioni hanno una funzione positiva…
Quando ignoriamo, reprimiamo o neghiamo un’emozione, o lasciamo che ci travolga o ci paralizzi, ci togliamo la possibilità di ricevere e comprendere le informazioni utili che sta cercando di comunicarci.
Ad esempio… l’intento positivo del rimorso è quello di spingerci a imparare dagli errori per non ripeterli in futuro e risulta negativo solo se ci prendiamo tutta la colpa e non reagiamo.
L’intenzione vantaggiosa della paura è quella di proteggerci mentre l’essere ansiosi può motivarci a concentrarci e diventa inopportuna solo se ci rende incapaci di pensare con chiarezza.
Nel percorso di conoscenza di noi stessi…è naturale scoprire che le emozioni dominano la nostra vita esattamente come la ragione e quando l’uno vuol prevalere sull’altro verifichiamo disorientamento e disequilibrio con probabilità di poterci ammalare, ma se riusciamo a scoprire come le emozioni sono correlate e come ognuna di esse abbia uno scopo positivo possiamo modificando le nostre convinzioni e i nostri comportamenti farle diventare meno influenti.
Il tuo intelletto può essere confuso, ma le tue emozioni non ti mentiranno mai.
Roger Ebert
*Robert Plutchik (21 ottobre 1927 – 29 aprile 2006) è stato uno scrittore, psicologo statunitense, i suoi interessi di ricerca includono lo studio di emozioni, suicidio e violenza e lo studio del processo psicoterapia.