Procrastinare
- 10/03/2020
- Pubblicato da: Christiane Casazza
- Categoria: Crescita personale

… quando prendendo tempo lasciamo che il tempo si prenda tutto.
Spesso non ci accorgiamo che rinviare una questione semplice può diventare difficile ma se ne rimandiamo una complicata la rendiamo impossibile.
Christiane
In psicologia procrastinare viene definito un comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante le prevedibili conseguenze future negative, quindi si predilige un piacere di breve durata in sostituzione di benefici a lungo termine.
Nella nostra quotidianità, facilmente per pigrizia ci può capitare di rimandare alcuni compiti o ritardare saltuariamente di fare qualcosa ma quando questa inclinazione diventa persistente può trasformarsi in un vero problema in quanto ci fa sprecare ore o addirittura giorni interi senza farci concludere nulla, oltre alla frustrazione e allo stress per le scadenze che si avvicinano inesorabili.
Quindi tra la colpa di non farlo e lo stress di farlo troviamo un rasserenante accordo nello stabilire che lo faremo domani…
Questa forma di evitamento ci esime dell’entrare in contatto con le nostre insicurezze, paure e limiti e nel impedirci di affrontare sfide, raggiungere obiettivi e realizzare aspirazioni e desideri influisce negativamente sulla fiducia che nutriamo nei confronti delle nostre capacità (autostima).
Perciò quando questo atteggiamento acquista una forte influenza potrebbe essere utile approfondirne le motivazioni e cercare di risolvere questo blocco psicologico.*
Dobbiamo tenere presente che qualunque siano le cause che provocano questo disturbo, rimandare… oltre che essere una decisione che comporta conseguenze, cambiamenti e responsabilità può diventare un rifugio illusorio per chi ha paura o non comprende l’importanza di affrontare le scelte della vita.
Infatti paura e procrastinazione vanno spesso in concomitanza…
Paure per le conseguenze o per le responsabilità, del successo o dell’insuccesso possono dare corpo a infinite scuse plausibili per rimandare ciò che vorremmo o dovremmo fare.
In questa precisa situazione l’unica soluzione possibile è l’azione, infatti l’agire alimenta il coraggio (necessario) mentre nel rimandare nutriamo la paura.
In maniera minore l’attitudine caratteriale a procrastinare può dipendere anche da pigrizia, disinteresse, perfezionismo, ribellione, rabbia oltre a credenze negative legate al proprio valore personale.
Concludendo il meccanismo del rimando… è una via di fuga tutto altro che semplice e dovrebbe farci ripensare alle nostre passioni, a ciò che ci emoziona o a farci riflettere se l’ interesse mancato è dovuto ad un ostacolo che potrebbe risultare passeggero.
Troveremo sempre delle attenuanti per incastrarci in questo meccanismo perverso dove ogni evitamento conferma la pericolosità della situazione evitata e ne prepara l’evitamento successivo.
Non aspettiamo di ottenere quella promozione… di sistemarci …di avere più tempo…di essere meno stanchi… di… di…di…
Per uscire da questa trappola può esserci di grande aiuto inquadrare l’attività che ci mette in crisi in un contesto allargato ma soprattutto dovremmo fare leva sul come ci sentiremo una volta liberati da queste noiosissime incombenze, perchè nasconderci dietro le scuse non ci permette di iniziare a vivere…
Non c’è nulla di così faticoso come sostenere l’eterno peso di un compito non concluso.
William James
*Per ulteriori precisazioni e approfondimenti potete richiedermi un consulto
Il quadro monocromatico dal titolo L’EVOL è della pittrice, poetessa e scrittrice Luisa Vaiana