…come allenare un nostro super potere
Potresti dover combattere una battaglia più volte per vincerla.
Margaret Thatcher
Riuscire a diventare resilienti può essere la chiave per superare le difficoltà contingenti e prepararsi alle opportunità di cambiamento che il post-pandemia dischiuderà all’intera umanità.
Non a caso negli ultimi anni questa parola che rappresenta la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi o a un sistema di continuare a funzionare nonostante alcune anomalie o agli organismi di auto-ripararsi dopo aver subito un danno è diventata un concetto-chiave in campo psicologico.
In questo ambito non esamina una resistenza passiva o una reazione inconsapevole e automatica ma una ricostruzione cosciente che si traduce in potenzialità e prospettiva di crescita.
Infatti siamo resilienti quando riusciamo a trasformare gli eventi negativi in apprendimento intendendoli un’occasione per acquisire competenze utili sia per migliorare la nostra qualità di vita sia per proseguire nel nostro percorso di crescita e realizzazione.
Da questa analisi possiamo dedurre che è un’espressione della duttilità della psiche e del dinamismo della personalità.
Infatti essere resilienti non significa avere dei super poteri… e ignorare o evitare la sofferenza, ma distinguere ciò che possiamo e non possiamo cambiare nella consapevolezza di poter modificare l’assetto cognitivo ed emotivo con cui leggiamo le vicende.
Il nostro comportamento dipende sopratutto dalla interpretazione della nostra reazione di fronte a eventi stressanti e che di conseguenza andrà a ostacolare il nostro futuro comportamento, infatti molto spesso ci imputiamo preconcetti come…
sono un perdente… non ce la posso fare… sono una vittima… perché proprio a me…
la vita è imprevedibile… il mondo è pericoloso… ogni evento è una catastrofe…
Questi atteggiamenti oltre a frenare la capacità di riuscire a realizzare le nostre attitudini possono procurarci sofferenze psicologiche.
Ovviamente eliminare del tutto pregiudizi e convinzioni limitanti è utopistico ma nel diventare consapevoli di essere naturalmente dotati delle risorse e degli strumenti necessari per superare le avversità possiamo uscire da questa comfort zone e adottare una visione più ottimistica.
Per cui attivare la nostra resilienza diventa un’opportunità che chiunque può raggiungere lavorando su l’unica variabile che ci è possibile controllare il pensiero…
E scegliendo di vivere da protagonisti possiamo guidarlo con perseveranza all’azione…
Ma per sviluppare questo straordinario stile di pensiero, occorre prima di tutto assumere per quanto possibile un atteggiamento aperto e non giudicante rispetto a noi stessi, agli altri e al mondo.
Concludendo, anche se non tutto ciò che affrontiamo può essere cambiato, niente può essere cambiato finché non lo affrontiamo e se ci adattiamo alla realtà in modo attivo e fiducioso, le difficoltà possono trasformarsi in messaggi preziosi e in possibilità evolutive.
Accettando il cambiamento come parte integrante della nostra vita e diventando sempre più flessibili e adattabili possiamo produrre endorfine e catecolamine che ci renderanno immuni allo stress.
La certezza di disporre delle risorse necessarie potrà alimentare la nostra autostima. Riuscendo a coltivare tolleranza alle frustrazioni metabolizzeremo disagi, sconfitte e fatiche.
Nel bramare il successo definiremo il senso di progettualità.
Non perdendo la speranza accresceremo il nostro valore personale e promuovendo il gusto per le sfide eserciteremo impegno e concentrazione.
Questi elementi opportunamente allenati e coltivati possono portarci nuove modalità per fronteggiare la realtà.
L’utilizzo delle pratiche di meditazione consente proprio di operare un distanziamento dai pensieri e gli stati d’animo che continuamente affollano la nostra mente, diventando osservatori passivi di ciò che accade senza reprimere i pensieri ma imparando ad osservarli scivolare via nell’accettazione intenzionale e non giudicante del qui e ora…
Siamo solo noi, interpretando una sconfitta, a scegliere che significato dare e la reazione da avere, per valutarla come un successo dobbiamo trasformarla in un’occasione di crescita, di confronto e di apprendimento.
Christiane
PS: Un altro modo per apprendere, incoraggiare e incrementare la resilienza e disinnescare i sabotatori interni è attraverso il coaching …
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ZEN …l’arte di vivere
Sappiamo che non è possibile sperimentare solo cose piacevoli, ma cosa possiamo fare quando sperimentiamo quelle spiacevoli o dolorose? Normalmente la nostra prima reazione di fronte ad una cosa spiacevole è il rifiuto, subito seguito dal tentativo di respingerla. Successivamente, se dovesse profilarsi l’eventualità che quella cosa si ripresenti, prenderebbe posto dentro di noi la paura che, talvolta, potrebbe essere talmente forte da arrivare a bloccarci, quanto meno sul piano decisionale. Tutto questo si può attribuire al generarsi dentro di noi di un atteggiamento di resistenza verso quella cosa. Poiché sappiamo che le cose spiacevoli sono molto frequenti nella nostra vita, tale atteggiamento di resistenza genera molta infelicità e sofferenza. Il problema può essere risolto sostituendo la resistenza con l’accettazione intelligente di ciò che non può essere evitato. L’accettazione, però, deve essere totale altrimenti diventerà un autoinganno e non porterà alcun frutto positivo. Cerco di illustrare queste considerazioni con un esempio: l’acqua di un fiume vicino alla sorgente non è molto forte perché è relativamente poca, quindi se incontra una roccia le scivola intorno e prosegue il suo corso. Se invece consideriamo il corso del fiume in un tratto intermedio dove l’acqua è abbondante e la corrente è forte, lì la stessa roccia verrebbe travolta. Analogamente se la cosa spiacevole che ci troviamo a sperimentare può (o deve) essere accettata la supereremo con l’accettazione, mentre se non riusciamo ad accettare inevitabilmente dovremo subire le conseguenze (solitamente negative) della non accettazione. Attenzione: non sto parlando di vivere passivamente la nostra vita ma solo di viverla consapevolmente e di scegliere consapevolmente che direzione prendere quando è il momento di farlo.
Buon tutto
Antonio-Zen
Alchildieva